DI SEGUITO, A TITOLO DI ESEMPIO, ALCUNI CARTEGGI SCARICABILI DEL MATERIALE DISPONIBILE
E’ POSSIBILE FARE RICHIESTA VIA MAIL PER I CARTEGGI DI TUTTI I SOLDATI PRESENTI IN ARCHIVIO
CAPELLETTI STEFANO ANGELO
di Battista e Rossoni Rosa
nato a Covo (BG) il 29/12/1922
disperso sul fronte russo il 14/01/1943*
2a Divisione ‘Sforzesca’
2° Battaglione Mortai Divisionale (mortai da 81)
1a Compagnia
Zio Angelo nasce in una famiglia di contadini della bergamasca; è il primogenito, adorato dai suoi genitori e dai fratelli, Maria, Stefania, Lucia, Teresa, Lina, Giacomo, Gianni Amadio e Armando.
Sono venuta a conoscenza del suo sfortunato destino quando avevo circa quattro o cinque anni e stavo da mia nonna. Spesso, durante i pomeriggi che passavo con lei, mi leggeva le lettere di questo suo figlio ed ogni volta piangeva. Eppure erano già passati tanti anni, ma lei non si rassegnava.
Credo che la cosa più brutta sia proprio il non aver mai celebrato il lutto per il figlio: non aveva mai visto il suo corpo, nè sapeva dove fosse. L’idea di non avergli mai potuto dire definitivamente addio e di non sapere dove fosse sepolto, credo l’abbia distrutta.
DAL GRANDE MICHELANGELO
di Eleuterio e Beatrice Sinico
nato a Zermeghedo (VI) il 19/09/1919
disperso sul fronte russo il 31/01/1943
3a Divisione Alpina ‘Julia’
3° Reggimento Artiglieria Alpina
Gruppo Artiglieria Alpina Udine
Compagnia comando
Radiotelegrafista
Michelangelo Dal Grande, Michele, come era conosciuto e come si firmava, era nato a Zermeghedo il 19 settembre 1919.
Nel febbraio 1940 venne arruolato presso il Comando Reggimento (Sezione Telegrafisti) del 3° Reggimento Artiglieria Alpina con sede a Gorizia. Partecipò alla campagna di Grecia e, sempre con la Julia, alla campagna di Russia dell’ARMIR. Scomparve durante la tragica ritirata del gennaio 1943. Fu visto l’ultima volta dall’amico di famiglia Enzo Dusi di Verona (allora ufficiale della Julia), a Volciansk, in condizioni fisiche ancora discrete e quando erano avvenuti i primi contatti con i tedeschi all’uscita dalla sacca.
Un’ulteriore sua ricerca nei giorni successivi non diede alcun esito. Dopo quei tragici avvenimenti non fu più possibile trovare alcuna traccia o notizia dell’Artigliere Alpino Dal Grande Michelangelo.
DE PETRO GIUSEPPE
di Domenico e Cilmi Giuseppa
nato a Vizzini (CT) l’01/11/1916
disperso sul fronte russo il 18/12/1942
Truppe d’Armata
9° Reggimento Genio
XXVI Battaglione Genio Artieri
3a Compagnia
Geniere
Giuseppe aveva sposato mia sorella Francesca, ma essendo io nata dopo che Giuseppe era già stato dichiarato disperso, molte notizie le ho avute solo dopo la morte di mia sorella, quando tra le sue cose ho ritrovato un plico di lettere scritte da Giuseppe e da lei conservate gelosamente.
La sua famiglia era originaria di Vizzini, ma poi si era trasferita a Buccheri, in provincia di Siracusa.
Papà Domenico era calzolaio. Giuseppe aveva tre fratelli: Giovanni, Salvatore e Gesualdo e due sorelle, Giovanna e Filomena. Tutti i fratelli e le sorelle erano emigrati a New York, tranne Gesualdo che aveva trovato lavoro presso la questura di Siracusa.
Chi lo ha conosciuto, ha sempre parlato di lui come di una persona buona, generosa ed affettuosa, come risulta anche dalle lettere che ha inviato alla moglie.
FERRARI GUERINO
di Passio e Tomasoni Regina
nato a Castione della Presolana (BG) il 15/11/1915
disperso sul fronte russo il 26/01/1943
2a Divisione Alpina ‘Tridentina’
5° Reggimento Alpini
Mio padre, Passio Ferrari, rimasto orfano di madre a quattordici anni con altri quattro fratelli e due sorelle, era di professione contadino.
Combattente alpino nella grande guerra, insieme a tre suoi fratelli, era un uomo serio, taciturno, e non amava parlare di guerra. Sul suo volto non ho mai visto un sorriso.
Ma ora voglio scrivere un po’ di mio fratello Guerino, primogenito di dodici fratelli. Aveva frequentato la scuola fino alla terza classe elementare e, a soli undici anni era emigrato in Svizzera, a Graubünden, con mio padre, alle dipendenze di contadini per otto mesi l’anno. Come paga bastava per lui vitto, alloggio e mancia a fine mese.
La domenica, giorno libero, dopo la Messa andava di sua volontà in un albergo del paese a lavare piatti perché la mancia rimaneva di sua proprietà e di questo era molto orgoglioso, contento perché, quando tornava a casa, poteva portare un regalino alla mamma ed ai fratellini.
FORNERIS CELESTE
di Giovanni Battista e Brondello Teresa
nato Demonte (CN) il 06/03/1922
disperso sul fronte russo il 31/01/1943
4a Divisione Alpina ‘Cuneense’
2° Reggimento Alpini
Battaglione Borgo San Dalmazzo
14a Compagnia
Celeste era il terzo di cinque figli: il primogenito Giovanni era nato nel 1913, Erminia nel 1920 e, dopo Celeste, nel 1923 Eugenio, chiamato in famiglia Gino, e nel 1940 Oreste.
Erminia aveva due anni più di Celeste e quindi gli era molto affezionata. Con lui trascorreva fin dai primi anni, le giornate nei campi durante i periodi estivi a preparare i covoni di grano che poi la sera caricavano sul carro per tornare a casa.
Ormai ragazzi, durante i mesi estivi i genitori li mandavano a San Giacomo, una frazione di Demonte, loro due soli avevano in gestione le mucche e durante il giorno tagliavano l’erba e facevano il fieno per il periodo invernale. Solo la domenica il papà li raggiungeva con il mulo per portare loro i rifornimenti.
FUSI DOMENICO
di Passio e Tomasoni Regina
nato a Castione della Presolana (BG) il 15/11/1915
disperso sul fronte russo il 26/01/1943
2a Divisione Alpina ‘Tridentina’
5° Reggimento Alpini
Mio padre, Passio Ferrari, rimasto orfano di madre a quattordici anni con altri quattro fratelli e due sorelle, era di professione contadino.
Combattente alpino nella grande guerra, insieme a tre suoi fratelli, era un uomo serio, taciturno, e non amava parlare di guerra. Sul suo volto non ho mai visto un sorriso.
Ma ora voglio scrivere un po’ di mio fratello Guerino, primogenito di dodici fratelli. Aveva frequentato la scuola fino alla terza classe elementare e, a soli undici anni era emigrato in Svizzera, a Graubünden, con mio padre, alle dipendenze di contadini per otto mesi l’anno. Come paga bastava per lui vitto, alloggio e mancia a fine mese.
La domenica, giorno libero, dopo la Messa andava di sua volontà in un albergo del paese a lavare piatti perché la mancia rimaneva di sua proprietà e di questo era molto orgoglioso, contento perché, quando tornava a casa, poteva portare un regalino alla mamma ed ai fratellini.
ZOLA VITTORIO
di Antonio e fu Biolo Rosa
nato a Dolo (VE) il 04/03/1917
disperso sul fronte russo il 21/01/1943 a Popovka
3a Divisione Alpina ‘Julia’
9° Reggimento Alpini
Battaglione Vicenza
60a Compagnia
Vittorio nasce in una famiglia molto numerosa. Il papà Antonio era rimasto vedovo due volte e si era sposato tre volte.
Dalla prima moglie, Domenica, aveva avuto sei figli, tre dei quali però deceduti piccolissimi.
Si era risposato in seconde nozze con Rosa e da questo matrimonio erano nati quattro figli, due dei quali deceduti appena nati. L’ultimo nato era Vittorio, rimasto orfano quando aveva appena un anno e mezzo.
Papà Antonio si sposa nuovamente con Margherita e nascono ancora due figlie, Rosa e Angela